PEA scopriamola insieme nel gatto e cane!

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PEA nel Cane e Gatto
 
PEA scopriamola insieme nel gatto e cane!
 

PEA scopriamola insieme nel gatto e cane! Cosa cura? Dolore Prurito Agitazione Efficace nei processi infiammatori acuti o cronici. La Pea è un aliamide che funziona come Analgesico e Neuroprotettore. Palmitoilethanolamide una sostanza prodotta dall’organismo umano e animale con attività analgesica ed antinfiammatoria. Si può assumere sotto forma di integratore.

 

Rita Levi Montalcini ha iniziato gli studi di PEA osservando il meccanismo d’azione protettore e riparatore di questa sostanza. Viene prodotta dalle cellule del corpo, per modulare e stabilizzare il normale funzionamento dei tessuti, in casi di stati infiammatori acuti e cronici.

PEA quindi viene fisiologicamente rilasciata dal corpo umano e animale, quando i mastociti rispondono in maniera abnorme ad uno stimolo esterno. Per salvaguardare le cellule ed i tessuti da eventuali danni a cui questi vengono esposti da infiammazioni e da dolori cronici. PEA ha una funzione di protezione delle cellule, ripristina il loro equilibrio, le ripara da eventuali danni, riduce il dolore cronico e le infiammazioni.
 
 
La Palmitoilehtanolamide è una N-aciletanolamide endogena che ha un ruolo importante nella risoluzione dei processi neuro-infiammatori ed algici. La Palmitoilethanolamide agisce su diversi target cellulari non-neuronali coinvolti nei processi neuro-infiammatori periferici e centrali. I quali si manifestano in condizioni di dolore sia acuto che cronico come dimostrato in numerosi studi pre-clinici ed avallato da un crescente numero di studi clinici (purtroppo in animali da laboratorio).
 
 
La Pea è di fatto, un costituente fisiologico delle cellule e si trova in elevate concentrazioni nel tuorlo d’uovo e nell’olio di soia. Questa sostanza ha dimostrato di essere efficace, sicura e ben tollerata.
In generale migliora la qualità della vita, non ha effetti collaterali di rilievo. Può essere somministrata senza problemi insieme ad altri farmaci.
 
 
PEA nel Cani e Gatti è da utilizzare per disturbi sostenuti da processi neuroinfiammatori nei casi in cui risulta utile contrastare fisiologicamente il deficit di produzione endogena della Palmitoiletanolamide. Carenza che si determina quando l’organismo, sottoposto a ricorrenti condizioni di tipo infiammatorio, esaurisce la sua naturale capacità di sintesi. L’impiego della Palmitoiletanolamide micronizzata e ultramicronizzata nella pratica clinica ha dimostrato indurre un miglioramento della sintomatologia dolorosa e funzionale, che si manifesta in molte patologie di tipo infiammatorio, traumatico e neurodegenerativo, a carico del Sistema Nervoso Periferico e del Sistema Nervoso Centrale.

Soprattutto le patologie che riguardano l’apparato osteoarticolare beneficiano dell’uso di PEA

– Artrosi e artrite
– Dolori reumatici
– Patologie neurodegenerative
– Dolori da compressione nervosa
– Sindromi da dolore neuropatico
– Sindromi da dolore pelvico
– Dolore cronico
– Infiammazioni croniche
– Displasia dell’anca
– Patologie articolari croniche
– Sindromi di Iperattività cronica e acuta
 
 

Inoltre la PEA è utilizzata con successo nei casi di DERMATITE nei Cani e Gatti. Sia per l’attività antinfiammatoria e sia per quella algica, è in grado dunque di alleviare e spesso togliere il prurito. PEA nelle Dermatiti, riduce anche l’estensione delle lesioni atopiche.

 
 
Come agisce PEA negli Animali
Gli effetti antinfiammatori ed analgesici della Palmitoiletanolamide nel Cane e Gatto ed anche nelle persone, sono imputabili a più meccanismi d’azione di natura “pleiotropica recettoriale”. A livello cellulare la Palmitoiletanolamide agisce principalmente su due cellule non neuronali: il mastocita e la microglia.
La normalizzazione dell’attivazione eccessiva di queste cellule coinvolte nei processi infiammatori periferici, spinali e centrali, caratterizzati da dolore cronico, è alla base dei principali effetti della Palmitoiletanolamide. A livello molecolare la Palmitoilethanolamide interagisce con molteplici recettori tra cui il PPAR-a,CB2, GPR55 ecc. La Palmitoietanolamide potenzia l’attività delle N-aciletilamidi endogene con un meccanismo, denominato entourage effect, che le permette di interagire in modo indiretto con i sistemi degli endocannabinoidi e degli endovanilloidi.

 
 

Purtroppo anche PEA è stata testata su animali da laboratorio Cani compresi e questi sono i risultati:
Studi di tossicità acuta hanno dimostrato che la DL/50 della Palmitoiletanolamide nei ratti e nei topi è superiore a 5000 mg/kg. Dopo somministrazione sub-acuta e cronica il dosaggio di tollerabilità è stato valutato pari a 100 mg/kg/die nei cani e superiore a 500 mg/kg/die nei topi e ratti. Gli studi clinici effettuati su un numero cospicuo di pazienti dimostrano l’ottima tollerabilità della Palmitoiletanolamide anche per dosi molto elevate e l’assenza di variazioni clinicamente rilevanti degli esami ematologici ed ematochimici effettuati.
Non è stato osservato alcun effetto teratogeno o embriotossico della palmitoiletanolamide dopo la somministrazione in gravidanza di 50 mg/kg di peso corporeo per 12 giorni.
Palmitoiletanolamide e mutagenicita: benchè si possa escludere un potenziale effetto mutageno della Palmitoietanolamide in quanto già presente nell’organismo dei mammiferi, la mutagenicità della PEA è stata verificata usando il test Amest: la Palmitoiletanolamide, impiegata a dosaggi compresi tra 10000 e 1000 µg/ml non ha dimostrato effetti mutageni.
Palmitoiletanolamide e tollerabilità gastrica: la somministrazione orale di Palmitoiletanolamide alla dose di 50 mg/kg (dose approssimativamente 5 volte più alta rispetto alla dose attiva), e alla dose di 10 mg/kg in somministrazioni ripetute per 5 giorni non induce formazione di ulcere. Inoltre, se somministrata a dose di 50 mg/kg contemporaneamente a diclofenac 15 mg/kg, dosaggio noto indurre lesioni gastriche, la PEA diminuisce il potenziale ulcerogenico dei FANS, abbassando il numero di animali che sviluppano ulcerazioni e mitigando l’eventuale danno.

 
 
Come scegliere PEA nel Cane e Gatto
E’ sempre bene preferire prodotti di aziende che contengono il principio attivo naturale senza aggiunte di additivi chimici o altre sostanze. Spesso alcuni integratori contengono additivi chimici estranei all’organismo: povidone, croscaramellosa, stearato di magnesio, polisorbato ecc ecc. Frequentemente accade che reazioni allergiche si manifestino a causa di eccipienti e non del principio attivo della sostanza utilizzata.

 

 
I DOSAGGI e la scelta dei vari prodotti disponibili in commercio, vanno personalizzati e non sono mai uguali per tutti. Ogni animale risponde assai diversamente ai rimedi usati, in base alle cause, ai sintomi, allo stile di vita, all’intensità della malattia e ad altri fattori concomitanti da valutare.
 
 
Grazia Foti
Naturopatia Integrata

 
 
www.gattocicovablog.it

 
 
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