Prevenzione nella Ciotola del Gatto i 7 NO Essenziali per la Salute
La salute parte dalla Prevenzione nella Ciotola del Gatto. La vera nutrizione adatta ai felini è essenzialmente quella che rispetta la loro natura di carnivori. Infatti lo stomaco del Gatto è corto e la sua forte acidità gastrica, gli permette di digerire e assimilare velocemente la carne.
Parliamo di VERA e non di scarti di macelleria (carcasse, piume, becchi ecc).. quelli con cui si fanno solitamente i papponi industriali, di cui nessun consumatore è in grado di accertare la provenienza e la lavorazione delle materie prime. Un pasto carneo per un Gatto si può arricchire di altre pietanze che contengono sostanze nutritive utili, prima per la crescita, poi al suo mantenimento, fino alla terza età.
Nel formulare una sana forma di Nutrizione nel Gatto si possono prendere in considerazione anche uova biologiche e molto fresche, alcune verdure, frutta e pesce. Vanno evitati i cereali perché i gatti non hanno le qualità digestive per assimilarli , per cui un alimento non elaborato dal processo metabolico, si trasforma necessariamente in tossine portando nel tempo a malattie di vario genere. La carne non va cotta, ma leggermente scottata, altrimenti perde molti nutrienti essenziali.
In ogni fase della vita il Gatto ha bisogno di alimenti diversi. Durante la crescita rapida della prima infanzia, il cucciolo necessita del più del doppio delle calorie per kg di peso corporeo rispetto all’adulto. Oltre ad adeguati livelli di minerali e vitamine che trova assimila dagli alimenti naturali che ne contengono.
Dall’anno in poi può passare a una dieta per gatti adulti fino alla vecchiaia in cui è meno attivo e il suo sistema digestivo è rallentato e meno funzionale. La dieta dei gatti anziani deve tener conto dei cambiamenti fisiologici e fornire una quantità adeguata di elementi nutrizionali attraverso determinati integratori.
Ultimamente vista la crescente informazione riguardo alla giusta Nutrizione nel Gatto, a discapito di aziende che producono mangimi che senza ombra di dubbio non sono controllabili da nessun consumatore e in virtù del moltiplicarsi di malattie metaboliche nei gatti, stanno commercializzando, cibi in scatola con carne (in genere pollo), cotto a vapore senza nessun tipo di additivo chimico, (conservanti coloranti appetizzanti addensanti ecc).
Tuttavia alcuni di questi alimenti seppur più naturali, contengono notevoli quantitativi di RISO, che provocano gravi intolleranze alimentari nei Gatti. E considerando anche il fatto che sono conservate in lattine di metallo, con giunture in piombo, si possono usare solo con moderazione e con determinate cautele.
INVECE … quando si compra cibo industriale confezionato, tranne per chi vende pet food o lo commercializza in rete , con cosa si ha a che fare ?
Scarti della macellazione, per i cereali considerati “non adatti all’alimentazione umana” e per altri prodotti di scarto che non potrebbero altrimenti garantire profitti.
Per “scarti” bisogna intendere intestini, mammelle, esofagi e, probabilmente, le parti malate o cancerose degli animali macellati.
I 7 NO SALVAVITA
NO ai SOTTOPRODOTTI!
Le proteine utilizzate nei pet food possono provenire da diverse fonti. Quando bovini, suini, polli, ovini ed altri animali vengono macellati i tagli scelti vengono separati dalla carcassa e destinati ad uso umano, mentre circa il 50% viene impiegato diversamente. Nella produzione dei pet food, viene usato tutto ciò che rimane della carcassa: ossa, sangue, intestini, tendini, legamenti e tutte le altre parti non consumate dagli umani.
Sulle etichette, queste parti vengono descritte come : “sottoprodotti”.
NO agli ADDITIVI CHIMICI
Ovviamente per trasformare scarti e fermare la putrefazione di sottoprodotti carnei, i venditori di mangimi devono utilizzare dei prodotti chimici come:
• Agenti anticoagulanti
• Lubrificanti
• Agenti antimicrobici
• Dolcificanti ipocalorici
• Antiossidanti
• Dolcificanti calorici
• Coloranti
• Agenti ossidanti e dimagranti
• Agenti affumicanti
• Sostanze per il controllo del pH
• Agenti deidratanti
• Ausili di processo
• Emulsionanti
• Isolanti
• Agenti fissanti
• Solventi, veicoli
• Esaltatori di gusto
• Stabilizzatori, inspessitori
• Aromatizzanti
• Agenti attivi superficiali
• Chimici per il trattamento delle farine
• Agenti di finitura superficiale
• Ausili di formula
NO alle FARINE
Il termine “farina” similmente a “derivati”, significa che questi prodotti innanzi tutto non vengono mai utilizzati freschi: sono RICICLATI. Il riciclaggio separa il grasso dai materiali idrosolubili e solidi, uccidendo i batteri. Purtroppo, può alterare o distruggere anche gli enzimi e le proteine che si trovano nella “materia prima”.
Si usa anche riciclare carcasse di bestiame per estrarne olio dal grasso tramite fusione.
Tutte le cosiddette “farine” riportate nelle etichette sono dunque scarti delle industrie riciclati e trasformati e riguardano pesce carne frumento e cereali. Di fatto tutto ciò che avanza dai processi industriali degli alimenti e non è considerato commestibile per l’uomo (il che è tutto dire).. viene rifilato agli animali.
NO alle MICOTOSSINE
Le Micotossine sono molecole altamente tossiche prodotte dal metabolismo di diversi tipi di funghi e muffe inizialmente presenti sulla pianta. Sia in Italia che all’estero i magazzini di cereali Mais, Riso, Soia, Grano, Orzo. Sono ancora pieni di cereali con alti livelli di Micotossine superiori ai limiti per uso mangimistico. Il food industriale è pieno di cereali e grano che oltre ad essere indigesto per i carnivori, è zeppo di Micotossine.
NO ai GRASSI RANCIDI
Questi grassi, spesso contenuti in fusti da 50 galloni, vengono generalmente lasciati all’aperto per settimane, esposti a temperature estreme, senza preoccuparsi del loro impiego futuro. Le aziende mangimistiche che riciclano questi grassi li mischiano con altri tipi di grasso. Stabilizzandoli tramite potenti anti-ossidanti che ne ritardano il deterioramento e vendono il prodotto finito ai produttori di pet food. Questi grassi vengono spruzzati direttamente nelle crocchette, in patè e bocconcini. Per rendere appetibile un prodotto che altrimenti risulterebbe insipido o sgradevole.
Inoltre FARINA, SOIA, GRANTURCO, NOCCIOLINE ED ALTRE PROTEINE VEGETALI Negli ultimi 10 anni, la quantità di cereali usati nel pet food e’ aumentata. Un tempo, l’industria di pet food considerava i cereali alla stregua di riempitivi. Ma oggi essi rappresentano una porzione considerevole, nel cibo per animali.
Due su tre degli ingredienti principali dei pet food, in particolare di quelli secchi, sono quasi sempre cereali. Nelle latte per cani spesso, i 3 principali ingredienti sono granturco macinato, farina di sottoprodotti del pollo e farina di glutine di granturco.
Tutti i cibi per animali contengono conservanti. Alcuni di questi vengono aggiunti agli ingredienti o alle materie prime dai fornitori, altri possono essere aggiunti dai produttori stessi. Dato che quest’ultimi hanno bisogno di assicurare un lunga durata del cibo secco, per renderlo commestibile anche dopo la spedizione e la permanenza in magazzino, i grassi nei cibi per animali vengono conservati impiegando conservanti sintetici o “naturali”.
I conservanti sintetici comprendono il BHA e BHT, gallato di propile, propilenglicole (impiegato anche come alternativa “meno tossica” agli antigelo industriali per auto) e trimetilchinolina. La letteratura relativa alla tossicità, ai rischi o ai problemi derivati dal consumo continuo di questi antiossidanti, spesso ingeriti quotidianamente da cani e gatti, è scarsa.
NO ai METALLI PESANTI
Scatolette e Crocchette sono conservate in contenitori di ALLUMINIO, alcune aziende cuociono direttamente nelle lattine il cibo, per cui abbiamo pet food impregnato di Alluminio. Inoltre le giunture delle latte hanno guarnizioni in PIOMBO che si mischia al cibo. Alluminio e Piombo provocano forti stati di intossicazione e circolano in tracce liberamente nell’organismo, dove si accumulano in alcuni distretti cervello compreso.
NO alle ALTE TEMPERATURE
Che il cibo cotto sia un alimento morto viene dimostrato dal fatto che un seme cotto non germina più, un uovo di gallina fecondato se cotto non darà mai un pulcino, una pianta strappata con l’apparato radicale integro se sottoposta a cottura non riattaccherà mai più.
Con la cottura ad alte temperature, le proteine subiscono un brusco decadimento del loro valore biologico, tale decadimento è particolarmente intenso in caso di bollitura; se poi la cottura avviene mediante arrostimento o tostatura le proteine si denaturano e producono sostanze tossiche da piroscissione alcune delle quali notoriamente cancerogene, come il benzopirene. Le carni alla griglia sono causa, ormai accertata, di cancro.
Grazia Foti
Naturopatia Integrata
www.gattocicovablog.it
Prevenzione nella Ciotola del Gatto i 7 NO Essenziali per la Salute
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